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Last trip: Berlino

E’ una giornata nostalgica. Mi sono finalmente presa l’impegno di scaricare nel PC le fotografie del mio ultimo viaggio, che ha visto come meta Berlino, a fine ottobre e ho pensato chemagari per qualcuno una veloce guida di viaggio potrebbe essere utile.. Per la mia laurea, i miei fedelissimi amici mi hanno regalato un buono spendibile per 2 biglietti aerei a/r per una capitale europea a mia scelta. Il mio ragazzo ha deciso di completare il regalo con il soggiorno per il mio compleanno.

Ammetto che non era la prima volta che visitavo la città, in quanto molti anni fa vi avevo passato un breve weekend con i miei genitori, ma ero curiosa di tornare a visitarla meglio e a viverla come una vera berlinese. Cercherò di farvi un breve riassunto del viaggio e, di seguito, passerò a darvi alcuni consigli.

Siamo partiti da Venezia e atterrati a Berlino Tegel. L’aeroporto dista circa 30 minuti di bus dal centro, ma, nonostante il mezzo di trasporto non sia tra i più comodi, ci sono ben 4 diverse linee, ciascuna con un autobus circa ogni 6 minuti. E’ nella zona A-B, quindi non ci sono maggiorazioni rispetto al normale abbonamento per la metro, che vi consente di girare anche con i tram e i bus.

Abbiamo soggiornato presso l’Hotel 38, che non vi linko solo per il fatto che, per quanto le camere fossero ben presentate e -tutto sommato- pulite, il servizio lasciava abbastanza a desiderare. Anzi no, sarò onesta, era veramente scarsissimo, vista la poca educazione del personale.

Nei giorni successivi, ci siamo impegnati a visitare per bene la città, cercando di vedere più cose possibile, ma è stato abbastanza difficile, in quanto le temperature erano decisamente inferiori rispetto alle previsioni (che avevamo accuratamente analizzato prima di partire). Il vento è stato continuo e gelido per 4 giorni su 6, con due giorni di sole nei quali la temperatura è salita di oltre 10 gradi. Il consiglio che do a tutti i temerari che pensano di visitare Berlino nei periodi più freddi è il seguente: vestitevi tanto e a strati. Tra tutto ciò che ho visto, ci tengo a segnalarvi le cose che ho apprezzato di più.

5 Luoghi di interesse

Pur avendo visto e apprezzato molte attrazioni nella città, con fatica ho stilato una classifica, in cui queste rappresentano la top 5.

1. Charlottenburg Park. Visto, purtroppo, l’ultimo giorno, questo parco è stato la cosa che più mi è piaciuta di tutta la vacanza. Sarà perché è stato uno dei pochi giorni di sole e caldo, ma le poche ore passate a passeggiare tra gli alberi del parco sono state rigeneranti e veramente piacevoli. I colori dell’autunno, poi, hanno reso tutto più magico.

2. Mitte. Quartiere in cui era situato l’hotel, il Mitte è gremito di locali e ristoranti. Allontanandosi da Alexanderplatz e da tutti i negozi, l’atmosfera è molto contemporanea, ma permette anche di scovare angoli più tranquilli e suggestivi.

3. Memoriale del muro di Berlino. Allontanandosi verso nord dal Mitte, si raggiunge questo museo gratuito e a cielo aperto che omaggia le persone che hanno dato la propria vita per tentare di passare al di là del muro. Accanto alle rovine originali del muro, sono state poste delle installazioni che richiamano il corso del muro, senza però chiudere gli spazi. Incredibilmente suggestivo, fa riflettere sulla libertà e sulla convivenza pacifica che, nella guerra fredda, a Berlino non era possibile.

4. Prenzlauer Berg. Altro quartiere estremamente interessante, è oggi definito una delle aree più alla moda di Berlino. Questa zona era compresa nella Berlino Est e oggi sta rinascendo alla grande. Vi si possono trovare i ristoranti e i locali più interessanti e curiosi, insieme a numerosi centri culturali.


5. Holocaust Memorial. Più che per la struttura, questa installazione, non molto distante dal Reichstad e dai Tiergarten, mi è rimasta impressa per le emozioni che ho provato. I parallelepipedi di cemento, che iniziano bassi e che, proseguendo, divengono sempre più alti ed opprimenti, mi hanno lasciato un’inquietudine e un senso di pesantezza che descrivono al meglio l’atrocità di una delle pagine più buie della storia mondiale. Da vedere per riflettere.

 

5 Musei

Berlino è la città dei musei. Secondo la guida a cui mi sono affidata ce ne sono circa 300: impossibile visitarli tutti, anche per un local! Abbiamo quindi circoscritto il numero di musei di nostro interesse a circa 10 e abbiamo deciso di acquistare il pass da 3 giorni che, con circa 30€ a testa, permette la visita gratuita, nell’arco di 3 giorni, di tutti e 30 i musei convenzionati. Dal momento che l’ingresso in ciascun museo costa circa 12 €, già con 3 musei il pass è ben ammortizzato. Dei musei visti, questi sono i 5 che abbiamo apprezzato maggiormente:

1. Alte Nationalgalerie. Questo, situato nell’isola dei Musei sullo Spree, è stato una piacevolissima sorpresa. Nella galleria si trovano quadri dell’Ottocento appartenenti a diverse collezioni tedesche, che vantano autori come Fredrich, Renoir, Manet e Rodin. Al di là delle opere esposte, particolarmente interessante è anche l’edificio in cui si trovano, in stile neoclassico, particolarmente luminoso e con ampie sale in cui perdersi è particolarmente piacevole.

2. SpionagemuseumLa visita al museo dello spionaggio è stata particolarmente divertente. Innanzitutto ci sono moltissimi oggetti curiosissimi usati per lo spionaggio, dalle scarpe con microfoni nascosti a valigie con ricetrasmittenti e simili. Sono presenti moltissime attività interattive da effettuare e molte storie interessanti di spionaggio, di cui Berlino è la capitale. Con la guerra fredda, infatti, le attività segrete si erano intensificate soprattutto tra Berlino Est e Ovest, quindi istituire un museo sull’argomento, a due passi da Potsdamer Platz è una scelta molto più che giustificata. La maggior parte degli avventori sono bambini, ma anche noi adulti ci possiamo divertire.

3. Neues Museum. Sempre posto, nell’isola dei musei, i tesori nascosti nelle sale del Neues riguardano l’epoca egizia e preistorica. Il pezzo più prezioso è sicuramente il busto di Nefertiti, che non si può fotografare, ma che, fidatevi, è di una bellezza incredibile. Apprezzato sicuramente più del Pergamon perché è molto più grande e, anche in questo caso, per i locali del museo (qui sopra potete vedere il piano interrato).

4. Mauermuseum. Di fronte al Checkpoint Charlie, il museo del muro di Berlino raccoglie fotografie, fatti storici e oggetti d’epoca risalenti alla costruzione del muro e alla vita berlinese dopo di esso. Interessanti sono soprattutto i racconti di coloro che hanno tentato, con successo, di passare dall’altra parte nel muro nei modi più impensabili. Da vedere anche i metodi usati per tentare di fuggire: dalle valigie a strettissimi spazi ricavati nel vano motore delle auto. Questo museo era tra quelli non compresi nel pass musei. L’ingresso costa 14,50€.

5. PergamonmuseumQuesto museo si colloca nella top 5 solo perché è stato salvato dalla Porta di Ishtar di Babilonia, un’imponente struttura blu ricostruita all’interno delle sale del museo, con parte della via processionale che portava ad essa. Per il resto, il Pergamonmuseum non ha nulla di speciale e, devo ammettere, non vale l’ora e mezza (sì, 90 minuti, al freddo) di attesa. Inoltre 3/4 del museo erano chiusi per lavori di restauro, senza che fosse segnalato da nessuna parte nelle vicinanze, se non nel sito web.

 

5 Ristoranti

Un’altra cosa interessante della città è data dal fatto che a Berlino si può trovare qualsiasi tipo di cucina. Il piatto tipico della città è il Currywurst, che, tuttavia, non è niente di speciale, se non addirittura leggermente stomachevole: si tratta di un wurstel ricoperto di tanto, tantissimo ketchup e curry. Più buoni sono stati invece gli altri piatti provati nei diversi ristoranti visitati, di cui metto, di seguito, la top 5.

1. Pho. Il posto ideale per riscaldarsi con un’ottima cena dopo una giornata al freddo. Il Pho è una zuppa di spaghetti tipica vietnamita, che dà il nome a questo ristorantino in fondo a Orianenburger Strasse. Quella che vedete è una delle zuppe più semplici che offre il menù: si tratta di un brodo speziato con coriandolo, cilantro e zenzero, spaghetti di riso e straccetti di manzo. Con i germogli di soia e una spruzzata di limone è una gioia per il palato…e per le tasche! Due pho, due birre e un dolce per 24€ circa, senza mancia. Consiglio di provare come dessert lo Sticky Monkey, a base di banane: una sorpresa!

2. Revolver Burger. A Berlino il piatto più diffuso è l’hamburger: si trovano hamburgerie per tutte le tasche in ogni angolo della città. Questo localino, situato in pieno Mitte tra i negozi più gettonati, è stato un’ottima fermata per l’ultima sera: servizio veloce e hamburger veramente buoni, serviti con patatine, birra o Fritz Kola, l’alternativa tedesca alla Coca Cola. Io ho preso il pulled-pork, mentre il mio ragazzo si è viziato con un Double Beef Burger. Consigliato vivamente!

3. Shiso Burger. Sempre sul genere hamburger, questo locale ha la particolarità di mixare la cucina più occidentale ai sapori orientali. Le pietanze vengono servite nei cestini da ravioli giapponesi, cosa che trovo super carina, e presentano, inseme ad hamburger più classici, ingredienti di stampo asiatico. Vi consiglio il salmon burger, ma lasciate perdere le patatine.

4. Zur Rippe. Per una sera, abbiamo deciso di chiudere un occhio sul portafoglio e di concederci una cena 100% deutusch. In questo ristorante ci ero stata con i miei nel 2011 ed è rimasto lo stesso. Stessi sapori, stessa tradizione, stesso menù, ma sempre lo stesso gusto tedesco. Il goulasch era talmente buono che la foto è venuta mossa (😅), lo stesso vale per lo stinco. Meno entusiasmante lo strudel che abbiamo preso per concludere in dolcezza. Prezzo medio.

5. Dada Falafel. Per un pranzo etnico, consiglio i Falafel di questo posticino n Orianenburger Strasse, vicino a Pho. Il panino con la salsa yogurt, le verdure e queste deliziose polpettine di ceci e spezie è stato rigenerante e perfetto prima di prendere l’aereo. Bellissimi anche i piatti che abbiamo visto passare mentre aspettavamo il nostro turno. Da provare!

 

5 Considerazioni

1. Berlino è una città aperta alla multiculturalità. Questo mi era stato anticipato prima della partenza e mi è stato confermato durante la permanenza nella città. Dal cibo all’intrattenimento, Berlino trae il suo punto di forza dalle culture diverse che si mescolano tra le sue strade. Questa caratteristica è il più grande pregio della città e anche uno degli elementi di interesse per cui mi sento di consigliarla a tutti.

2. I turisti devono arrangiarsi. Nonostante la multiculturalità sia il motto di tutti i berlinesi, mi è parso che sia più accettata tra i residenti, anziché nei confronti dei turisti. In quasi una settimana di visita ho notato che nei posti più “local” e meno avventati dai turisti, la nostra presenza non fosse del tutto gradita. Inoltre, non c’è un interesse ad apparire al meglio per essi (vedi punto 3), né ad agevolare le loro visite. L’esempio più lampante è stato il Pergamon, dove non ti avvertivano della chiusura nemmeno in biglietteria, ma anche il viaggio di ritorno in aeroporto, per il quale l’autobus era stato soppresso, ma che, secondo la tabella digitale, aggiornata ogni 5 minuti, era perfettamente in servizio. Il viaggiatore che visita la città quindi o si arrangia, o è meglio che frequenti i posti tipicamente turistici, che sono quelli che, personalmente, evito come la peste.

3. Generale decadimento. Rispetto alla mia prima visita, ho notato subito un generale decadimento di molti luoghi di interesse della città. Prima fra tutti la East Side Gallery, ovvero quella porzione di muro che è stata preservata e abbellita da murales di artisti internazionali sulla pace e la libertà. Se nel 2011 i murales erano perfettamente chiari e intatti, oggi sono tutti ricoperti di scritte e da scarabocchi. Non so se è un sito volontariamente lasciato alla “creatività” degli avventori, ma in questo modo gran parte del significato viene perso. Inoltre, molti altri siti li ho trovati in uno stato molto rovinato rispetto a 7 anni fa, il che mi ha dato da pensare. E’ vero che il patrimonio artistico e architettonico di Berlino non è pari a quello di Parigi, di Londra, o di Vienna, per dirne alcune, ma tralasciarne la manutenzione in questo modo non può che essere dannoso per il settore turistico.

4. Occhio alle mance! Adesso qualcuno di voi riderà, ma per me questa è stata una difficoltà non da poco. Noi italiani non siamo molto abituati a lasciare mance al personale dei locali, soprattutto noi under-30 che puntiamo al pagare sempre il meno possibile. In Germania, invece, a quanto pare, è praticamente obbligatorio o estremamente consigliato. La cosa ha provocato: sguardi accigliati di camerieri quando questa non veniva data, mance esagerate quando la lasciavo (a quanto pare 5€ per 25€ circa di cena sono una montagna), o estorsioni celate in un resto sbagliato (in un locale il cameriere mi ha chiesto di dargli 1 € in più, che gli ho dato convinta che fosse per darmi il resto di 5 € in banconota, ma non è stato così). Alla fine la soluzione è stata pagare in multipli di 5 superiori allo scontrino e lasciare il resto 😅🙈.


5. Modernità e stile underground. 
Questa è una considerazione fatta da me e il mio ragazzo durante il viaggio di ritorno in aereo. La discussione è nata dal fatto che Lui era rimasto un po’ deluso dalla città in generale. Effettivamente, ripensandoci insieme, noi siamo appassionati di tutte quelle città che hanno una storia molto più antica e radicata rispetto a Berlino, che ha iniziato a rifiorire come una città unica solo negli ultimi 30 anni. Abbiamo infatti adorato Parigi e Vienna, ad esempio. A differenza di queste, Berlino è una città decisamente più moderna, che viene particolarmente più apprezzata da chi ha uno stile più hipster e meno classico, rispetto a noi. Ciononostante, entrambi siamo super contenti di averla vista, soprattutto di sera. E’ infatti particolarmente suggestivo vedere la città e le sue luci al buio, con locali che si aprono solo quando cala il sole: l’atmosfera cambia completamente e ti permette di capire quale sia il vero spirito della città: underground e aperto alla vita notturna.

Eccoci dunque alla fine del mio diario di viaggio berlinese. Spero che per qualcuno sia stato utile, ma, soprattutto, che vi sia piaciuto. Fatemi sapere nei commenti, così magari vi racconto qualche altro viaggio.

Buon inizio di settimana a tutti!

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6 pensieri su “Last trip: Berlino”

  1. Bell’articolo! Io ho visitato Berlino con mia mamma anni fa e ne siamo rimaste entrambe affascinate! 🙂
    La ricorderò sempre con piacere, spero casomai dovessi tornare di non rimanere delusa dalla situazione di decadimento che hai descritto.

    "Mi piace"

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