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5 cose su di me

Dato che ho parlato anche troppo sul senso di questo blog eccetera nel mio post precedente, credo sia ora di iniziare seriamente con le mie top five. Che non vogliono essere delle classifiche, né tanto meno degli elenchi noiosissimi.

Inizierò a parlare di qualcuno con cui ho a che fare tutti i giorni, che conosco benissimo, ma che ancora fatico a capire al 100%: me stessa.

BRITISH

Per capire chi sono dobbiamo innanzitutto partire da quello che dico quando mi presento in 120 caratteri sui social e quello che dicono di me gli amici: sono un’inglese mancata. Sono cresciuta da un padre fan dei Beatles che mi ha trasmesso la stessa passione. Una beatlemania impossibile da spegnere che negli anni mi ha fatto avvicinare sempre di più alla musica, soprattutto se britannica, portandomi a scegliere di suonare il basso, come il grande Paul McCartney o Paul Simonon dei Clash, entrambi inglesi. Sono riuscita ad andare in Inghilterra per la prima volta tramite un viaggio-studio a 14 anni e me ne sono innamorata. La cultura, le abitudini, il paesaggio, la musica…tutto mi ha affascinata e da lì le mie passioni relative a questo paese si sono ampliate. Si è ampliata la mia passione per i Beatles,i Clash, gli Who, gli Arctic Monkeys, ma anche per Amy Winehouse, Freddy Mercury e altri celebri artisti inglesi. Mi sono appassionata a ogni genere di serie tv britannica: Sherlock, Doctor Who, Call the Midwife. Sono la massima conoscitrice della gerarchia, delle abitudini e della vita reale della famiglia Windsor. I miei ideali femminili sono Kate Middleton, Alexa Chung, Kate Moss. Se dovessi nascere in un’altra epoca e un’altra città sarebbe la Swinging London degli anni ’60. E, al di là dei gusti, ho sviluppato uno stile e una compostezza che fa dire ai miei conoscenti che sono un’inglese mancata. Mi mancano solo i denti storti e il non saper cucinare.

FOTOGRAFIA

Questa è una cosa che ho ampliato negli ultimi anni, ma che giustifica la mia passione per le cose belle e l’attenzione per i dettagli. Da piccola adoravo guardare gli album di famiglia. A 11 anni ho ricevuto lo stemma scout per la specialità di fotografa. Ho avuto 2 digitali compatte e, per la prima laurea, sono riuscita a farmi regalare una reflex di cui sono estremamente gelosa. Insomma, fare foto è sempre stata una cosa che mi rendeva viva. Raccontare storie in un fermo immagine ha il suo fascino e si ricollega alla mia passione per la scrittura e per i viaggi. Soprattutto a quest’ultima, però, in quanto se una meta non ha un certo potenziale fotografico, molto probabilmente non mi suscita lo stesso interesse che emerge da altri luoghi. Amo la natura, le foto di paesaggi, ma anche fotografare le persone, magari negli eventi importanti. Essere presente e immortalare un momento importante della loro vita, magari facendole sorridere, è una sensazione che per me ha una potenza indescrivibile. Se siete curiosi, il mio blog di fotografia lo trovate a questo indirizzo: https://kateangiegree.wordpress.com

MODA

Questo può sembrare incredibilmente effimero e superficiale, ma è una cosa ereditata dalla parte più artistica della mia famiglia: la mamma. Mi madre è architetto, come molti stilisti, e da giovane aveva un talento naturale nel creare abiti particolari, soprattutto per carnevale. Questa passione è stata alimentata dalla nonna, che, essendo sarta, traeva dalla creatività di mia madre l’ispirazione per tutte le sue creazioni. Con la loro influenza mi sono avvicinata sempre più a questo mondo. Da piccola volevo fare la stilista, ma le mie doti naturali e la mia incapacità nel disegno alla fine mi hanno fatto seguire un’altra strada. Rimane però un innato senso dello stile e dell’eleganza che cerco di inserire in tutto quello che faccio e che cerco di trasmettere agli altri. Pur non avendo un modo di vestire particolarmente sofisticato e appariscente, cerco sempre di curarlo nei minimi dettagli, magari lasciando spazio agli accessori e ai capi che preferisco: i cappelli, i maglioni e le camicie.

CIBO

Cibo per me ha 2 significati. Il primo, e più semplice da immaginare, è che adoro cucinare e mangiare. Amo mettermi alla prova sui fornelli e far assaggiare a chi amo le pietanze che preparo. Per me è un hobby, uno sfogo e un modo per rilassarmi. Amo provare e preparare anche piatti etnici o cose molto complicate, tanto che per me, i viaggi sono la prima fonte di ispirazione culinaria. Ma come è nata questa passione? Con il secondo significato dell’importanza che ha il cibo per me. O meglio, la sua assenza, in quanto quando avevo circa 15 o 16 anni ho trascorso un periodo molto buio nel quale quasi non mangiavo, arrivando a perdere quasi 10 chili. Quel periodo mi ha fatto riscoprire il gusto delle cose, del mondo e della felicità, migliorando incredibilmente le mie doti culinarie. Non tutto il male viene per nuocere dopotutto!

INCHIOSTRO

In quest’ultimo elemento intendo racchiudere 2 cose che amo particolarmente e che mi piace racchiudere in un’unica categoria. La lettura, che mi accompagna, con periodi più o meno impegnati, fin da quando ero piccola, e la scrittura, che è l’unico talento che, secondo i miei genitori, avrei dovuto sviluppare e far diventare il mio lavoro. Ho imparato prestissimo a leggere e scrivere: avevo circa 4 anni e non ero una bambina socievole, per non dire che evitavo tutti come la peste. Per colmare la mia solitudine ho iniziato a divorare libri su libri fino alle superiori, quando sono uscita dal guscio e, purtroppo o per fortuna, ho ridotto il quantitativo di libri mensile, fino ad arrivare a leggerne solo 1 o 2 al mese. E’ una cosa che mi manca, ma per cui faccio fatica a ritagliare un po’ di tempo. Per quanto riguarda la scrittura, il mio presunto talento è emerso quando ero alle elementari con una maestra che puntava molto sulla scrittura creativa, tanto che ero diventata la migliore nello scrivere storie e poesie. La cosa proseguì anche alle medie e alle superiori, quando iniziai a scrivere nel mio primo blog. Chi ha letto i miei racconti e i miei post dice che ho una scrittura molto vivida, che ti permette di immaginare bene ciò che racconto. Io mi limito a pensare che, semplicemente, funzioni e sia scorrevole.

6 pensieri su “5 cose su di me”

  1. La domanda mi sorge spontanea. Con la tua passione per la lettura e la scrittura come mai hai scelto di laurearti in economia? Mi sembra un percorso di studi tutt’altro che umanistico.

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    1. Non sei la prima persona che me lo fa notare. In realtà mi sarei sentita in trappola in una facoltà umanistica: sono una persona a cui piace essere libera al 100% quando si tratta di qualcosa che amo e studiare lettere o lingue mi avrebbe fatto studiare anche molte cose che non mi interessano. Quando si è trattato di scegliere la facoltà più adatta a me, ad emergere sono state le mie 3 caratteristiche principali: l’organizzazione maniacale, l’approcciarmi in maniera molto naturale con i numeri e il desiderio di mettermi alla prova: economia era un insegnamento che nel mio liceo non veniva minimamente sfiorato e riuscire in una cosa tanto distante da quanto avevo fatto fino a quel momento mi elettrizzava. E’ stato un po’ un salto nel vuoto, ma alla fine è stata una materia che mi è piaciuta moltissimo…coniuga la mia creatività con il fascino che per me hanno i numeri!

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