Style

Cosa ho imparato sullo stile personale

Spesso, quando mi trovo a scorrere la home di Instagram, di Facebook o quando mi trovo a curiosare tra nuovi siti di WordPress spesso si parla di avere uno stile personale in tutto quello che si fa. Io credo di averne uno, anche se il viaggio per ottenerlo è stato lungo. Per spiegarlo, ho deciso di utilizzare uno degli argomenti che amo, ma che finora non ho avuto l’occasione di affrontare: la moda.

Quando si tratta di vestiti, voi come vivete il vostro stile? Siete fashion victim o cercate quello che vi piace e vi fa sentire bene? Io mi colloco nel mezzo. Sono un’appassionata del settore, amo scoprire brand e capi originali e mi tengo sempre informata sulle nuove tendenze. Tuttavia, se mi incrociate per strada questa mia passione non traspare assolutamente, in quanto tendo ad essere abbastanza neutra e molto ligia a quello che è il mio stile. Vorrei dire che è sempre stato così, ma non sarebbe la verità.

Quando si è alle superiori, così come capita a tutti gli adolescenti, si inizia a voler sperimentare con il proprio stile, soprattutto imitando i propri idoli e lasciandosi ispirare dai propri amici. Il risultato è che tutti noi alle superiori avevamo uno stile abbastanza confuso: pezzi di tendenza che se non hai non sei nessuno, pezzi che siamo abituati a portare da sempre, come una sorta di souvenir della nostra infanzia, e pezzi che vogliamo portare perché ci fanno apparire come vogliamo apparire. Per quanto all’epoca non volessi ammetterlo, anch’io avevo un guardaroba così composto. All’epoca ero abbastanza rockettara, suonavo il basso e ci tenevo a sottolineare questo aspetto della mia personalità. Il mio guardaroba, infatti, vantava moltissime felpe delle marche più in voga, pantaloni e jeans a sigaretta e tantissime cinture con borchie e t-shirt delle mie band preferite. Un guardaroba estremamente diverso da quello che ho adesso.

Verso la fine delle superiori e nei primi anni di università il mio stile ha iniziato ad assestarsi. Quelli sono i primi anni in cui ti senti veramente adulto e, nel mio caso, ho iniziato a voler migliorare la ma immagine. Ero dimagrita molto e volevo sentirmi più donna, così ho messo in una scatola tutte le cinture, ho buttato i jeans strappati e le maglie stinte e ho iniziato a guardarmi intorno. Era come se facessi shopping per la prima volta. Non cercavo più un abito specifico perché volevo dimostrare qualcosa, ma cercavo capi che mi piacessero e mi stessero bene. L’abbigliamento, così come tutti gli aspetti della nostra vita necessita anch’esso di consapevolezza. Così come ho iniziato ad essere consapevole di non essere più una ragazzina, di essere una geek al 100%, anche imparare a vestirsi secondo uno stile richiede la comprensione di quello che si è.

Per capire quale fosse il mio stile, ho spulciato centinaia di siti, profili, articoli e pin su Pinterest per capire come trovare il proprio stile, quali sono i pezzi essenziali per il proprio guardaroba, cosa non può mancare nelle diverse occasioni, eccetera. Quello che questi articoli non ti spiegano è che nessuno può insegnarti queste cose, in quanto l’argomento è abbastanza personale. Al massimo tutti questi post possono ispirare, dare qualche idea su come sviluppare il proprio stile o su cosa provare di nuovo, ma è sempre necessaria una rielaborazione da parte del proprio io, così come in tutte le idee con cui veniamo in contatto. Per quanto riguarda quest’ultimo punto Pinterest è stato senz’altro un aiuto, in quanto ti permette di creare bacheche tematiche sugli argomenti che preferisci. Io ne ho create tantissime, ma per aiutarmi nella definizione di uno stile mi sono state d’aiuto soprattutto quelle riguardanti le ispirazioni in generale e le ispirazioni per quanto riguarda l’abbigliamento. In queste bacheche salvo tutto ciò che mi piace e che sento affine alla mia persona non solo per quanto riguarda gli outfit, ma anche per quanto riguarda il mio essere, paesaggi, scene da film, frasi…

Analizzando queste bacheche emergono tutte le caratteristiche che vi ho già descritto quando vi ho parlato di me, insieme ad alcuni tratti caratteristici che descrivono il mio stile. Qui le principali ispirazioni su cui si basa il mio stile:

La base: uno stile classico e preppy

Questa è una caratteristiche che deriva un po’ dalla mia passione per l’Inghilterra. Amo le scarpe oxford, i pantaloni da tailleur, le camicie, i blazer e i maglioni, tanto che all’università alcuni miei compagni mi prendevano un po’ in giro per questa mia mania, dicendo che mi vestivo come se lavorassi già in un ufficio, eppure io solo così mi sentivo bene. Per quanto possa essere stanca, sfatta o annoiata, per me indossare una camicia mi fa sempre sentire a posto, tanto che ne ho di tantissimi tipi e non me le faccio mancare nemmeno in vacanza!

Il taglio: ispirazione anni Cinquanta e Sessanta

Avendo i fianchi larghi e la vita strettissima (che non è così bello come sembra), sono consapevole di apparire al meglio con pantaloni a vita alta, gonne ad A o a ruota e con abiti che segnano la vita. In più, non avendo gambe da gazzella, so anche che devo stare attenta alle lunghezze: meglio gonne mini o midi a metà polpaccio che sotto il ginocchio. Ogni tanto mi concedo qualcosa al di fuori della mia comfort zone, ma sempre stando attenta a come calzano su di me.

I colori: neutri con un tocco di rosso

Sempre in base a quanto sta bene con i miei colori naturali e in base alle mie preferenze, il mio armadio vanta una palette di colori abbastanza fissa, con delle aggiunte che variano in base alla stagione. Infatti, la mia base di colori neutri comprende bianco, nero, blu scuro e cammello, mentre i colori più “stagionali” sono il verde bottiglia e il bordeaux per l’autunno-inverno e l’azzurro e il rosa per la primavera-estate. In tutte le stagioni, poi, mi piace avere un colore extra come “accento” per rendere più simpatici gli abbinamenti più noiosi: il rosso acceso, che è anche il mio colore preferito. Di recente ho scoperto che c’è quasi una scienza dietro la scelta dei colori che più s’intonano con le nostre caratteristiche naturali, magari ve la spiegherò in un post futuro.

Le stampe: righe, quadri, pois e fiori

Quando si tratta di stampe cerco sempre di mantenermi “low profile”, senza strafare e sempre ben consapevole di quello che mi piace. Non amo le stampe geometriche o astratte, ma preferisco quelle classiche e non troppo esagerate. Per quanto riguarda le t-shirt sono una fan della marinière, bianca a righine blu o nere. Sono estremamente versatili e conferiscono un po’ di eleganza francese a qualsiasi look. Per quanto riguarda gonne e vestiti, invece, mi affido sempre alle stampe botaniche quando sono incerta e quando sono stanca della tinta unita. I quadri, invece, sono un passe-partout per le stagioni fredde, per qualsiasi capo, dal blazer al vestito. Per le stagioni calde, invece, i pois sono il motivo su cui faccio affidamento, in quanto danno un’aria vintage ad ogni abbinamento. Mi piacciono però anche stampe più particolari per le camicie e non disdegno un po’ di leopardato su scarpe e accessori, ma tendo ad essere abbastanza rigida sulle mie scelte.

Qualche tocco moderno e contemporaneo

Infine, questa è la porta che mi lascio aperta per quanto riguarda le ultime tendenze. Per “svecchiare” uno stile troppo classico mi piace aggiungere qualche tocco più al passo con i tempi. Ad esempio, le mie décolleté da sera sono rigorosamente argentate, sono gelosissima del mio impermeabile cerato giallo per la pioggia, per le serate più fredde lo stivale sopra il ginocchio è il mio asso nella manica e nella mia wishlist attuale ci sono i pantaloni di pelle.

Voi avete mai provato a individuare i tratti distintivi del vostro stile? Quali sono? Fatemi sapere nei commenti!

2 pensieri su “Cosa ho imparato sullo stile personale”

  1. Io credo che ognuno debba esprimersi sempre in modo libero anche nello stile ma invece nella società in cui viviamo questo non è permesso. Troppi stereotipi e troppi pregiudizi. Si dovrebbe scardinare tutto.

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